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domenica 22 settembre 2013

Perché lo psicologo parla male del coach?

psicologo-parla-male-coach-coaching

Ultimamente mi sono imbattuto in una serie di articoli sul web, scritti da alcuni psicologi, che prendevano di mira, in malo modo, la figura professionale del coach e del coaching come processo!

Incredulo a tanto astio (gratuito? forse!) cerco di capirne il perché e lo voglio condividere con te!

Una premessa importante che devo necessariamente  farti, è che nel mio percorso per diventare un coach professionista, esperto in PNL, ho conosciuto diversi psicologi che studiavano sia la Programmazione Neuro-Linguistica che gli strumenti tipici del coaching.

Durante la pratica dei vari esercizi ho chiesto loro come mai si fossero approcciati al coaching ed alla PNL e le varie risposte comprendono: per curiosità, per aiutare i clienti in modo diverso e per velocizzare i risultati! Insomma, gli psicologi che ho conosciuto nel mio percorso di studi la pensano molto diversamente dagli autori degli articoli che ho letto.

Perché? Come mai tanta critica e parole dispregiative?
La prima cosa che ho capito è che gli psicologi, autori degli articoli, hanno poco chiaro cosa fa un coach e cosa sia un processo di coaching.

E non potrebbe essere altrimenti se quello che leggo è questo:

psicologo-contro-coach-1

E purtroppo non finisce qui, gli spropositi continuano, eccoti un altro estratto dell’articolo:

psicologo-contro-coach-2

E’ evidente il dente avvelenato! Non trovi? Nel testo non ci trovo solo mancanza di conoscenza e pressapochismo nei confronti di una figura professionale nata negli 70 e che riceve sempre più conferme in tutti gli ambiti, da quello aziendale a quello sportivo, piuttosto ci leggo una sorta di crociata!

Vuoi vedere che questo psicologo ha paura di perdere clienti?

Ed in effetti la conferma mi arriva da questo periodo, che ti allego qui sotto:

psicologo-contro-coach-3

E’ palese, qui, il perché di tanta critica e superficialità verso il coaching. Lo psicologo getta fango sul coach e nello stesso tempo si promuove come risolutore di “quasi tutto”. Un po’ triste, non trovi?

Come coach non mi sognerei mai di criticare il lavoro di un altro professionista solo per rimediare più clienti, anzi credo molto nel ruolo diverso che diversi professionisti possano avere per aiutare le persone!

Sul mio blog ho precisato cosa non fa il coaching e cosa non è un coach proprio per differenziare gli ambiti di intervento con le altre figure professionali che hanno lo scopo di aiutare a stare meglio.

Ti dico di più, quando mi capita qualche cliente che ha una patologia psicologica lo invito ad un colloquio con un mio psicologo di fiducia. Come coach conosco molto bene il mio ambito di intervento ed eticamente non entrerei nel merito di altre professioni.

Chissà se lo psicologo che ha scritto questo articolo farebbe lo stesso. Immagina, gli si presenta un cliente con nessuna patologia psicologica, ma con dei chiari atteggiamenti tipici dell’ambito di intervento di un coach, secondo te gli dice: “Sa, lei non ha bisogno dei miei servizi che durano almeno un anno, dove mi racconterà tutto quello che le è successo fin da quando aveva 3 anni, uscire dal mio studio con le lacrime perché le ho fatto rivivere, inutilmente, più volte alcuni ricordi drammatici… lei ha bisogno di un coach!” Succederà mai? Non credo!

Concludo con un consiglio allo psicologo che ha scritto l’articolo; a parte l’evidente mancanza di doti comunicatorie, per tono, tatto e linguistica, prima di sparlare su migliaia di professionisti nel mondo si documenti. Faccia come alcuni suoi colleghi che sono diventati anche coach pur di aiutare le persone, riconoscendo alcuni limiti della psicologia classica.

4 commenti:

  1. ciao marco, sono uno psicologo, psicoterapeuta in formazione gestaltica. A me è successo l'incontrario ho partecipato a dei corsi di pnl e motivazione, con un'importante struttura di coaching Italiana, e loro facevano l'inverso, ovverosia facevano battutine sul fatto che la psicologia è superata e la psicoterapia non funzioni, quindi pur di vendere un pacchetto dei loro corsi, non si facevano scupoli, se gli capitava un cliente con una seria patologia, provavano subito a vendergli il corso con frasi del tipo:"Con la pnl dalla depressione se ne esce subito). Non parlerei di psicologi contro i coach in maniera univoca, ma di un processo (purtroppo) bidirezionale.

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    1. Ciao Fabio,
      sono d'accordo con te!
      Il mio post al riguardo "criticava" l'operato di un singolo professionista! Ed infatti ho conosciuti diversi tuoi colleghi che hanno un approccio diverso con la PNL ed il coaching. E chiaramente non mancheranno "teste calde" dall'altra parte. Sono per il rispetto di tutte le professioni e parlare male per vendere di più lo trovo squalificante! Grazie per il tuo feedback!

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  2. io che da 2 mesi sono seguita da un coach posso smentire tutto quello che hanno scritto quei simpaticissimi "medici"... sono stata molti anni fà da uno psicologo e conosco molte persone che ci sono state e che sono rimaste intrappolate li per anni senza risolvere un tubo!!! quello si che a parer mio è rubare soldi...grazie al cielo io ho resistito solo pochissimi mesi... poi sono passata ad altre forme di sostegno e aiuto, diciamo che nel mio percorso di crescita ho seguito varie strade.. tutte con piccoli risultati ma soprattutto con lunghi periodi per ottenere quel poco... il mio coach non mi dice proprio un bel niente..io non sono sportiva,seguo un percorso di crescita personale, e ritengo che il coach non sia quella figura banale che vogliono far credere quei 2/3 imbecilli... col coach stò lavorando alla riscoperta dei miei blocchi,delle mie credenze limitanti,altro che lavoretto da poco in cui lui mi dà risposte o mi dice dai che ce la fai.. il coach è a parer mio la persona più adatta a risolvere le problematiche di un individuo.... per me è stata la fortuna più grande di tutta la mia vita!!!!!!!! non toccatemi i coach perchè davvero divento verde!!!!!!!!!!!

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    1. Grazie mille Daniela per la tua esperienza riportata qui sul blog! ;)

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