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martedì 3 gennaio 2012

La mappa non è il territorio! Presupposto di PNL

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La mappa non è il territorio è uno dei presupposti della PNL che più mi piace!

In questo presupposto c’è davvero tantissimo materiale per capire se stessi, gli altri e per poter comunicare al meglio.

Cosa vuol dire la mappa non è il territorio? Se tu dovessi venire da me a fare una sessione di coaching e non sei pratico delle strade di Napoli, ti può sicuramente essere utile l’utilizzo di una piantina che, altro non è, una rappresentazione della città. Bene, cosa vuol dire rappresentazione? 

Che non è la città vera e propria, con tutti i particolari del caso, ma bensì una semplice rappresentazione, anche perché non sarebbe possibile riportare i milioni di dati presenti in una città vera!

La piantina, o la mappa, quindi, non coincidono con il territorio. Il parallelo che voglio ora farti è che anche la nostra mappa personale, che usiamo per interagire con il mondo, non è la realtà stessa, ma solamente una rappresentazione filtrata e soggettiva della realtà!
Sicuramente uno dei filtri più potenti è quello delle nostre convinzioni e delle credenze, che ci influenzano sin da quando siamo nati. Sappiamo dalla scienza, però, che il funzionamento della percezione umana è dato da tutte le informazioni che arrivano al cervello attraverso i 5 sensi: vista, udito, tatto, gusto ed olfatto. 
La PNL ha racchiuso i filtri rappresentati da tutti i  sensi in tre sistemi rappresentazionali denominati V, A e K, dove:
  1. V sta per sistema visivo: tutte le immagini che arrivano al cervello.
  2. A sta per sistema “auditivo”: tutto ciò che ascoltiamo incluso il nostro dialogo interno.
  3. K sta per sistema cinestesico: tutte le sensazioni che percepiamo, sia esterne che interne.
Ognuno di noi usa tutti e tre i sistemi, ma è certo che ognuno di noi ne usa uno in modo prevalente. In PNL infatti si dice che un soggetto è “visivo”, “cinestesico” o “auditivo” a seconda di quale sistema usa in prevalenza per comunicare.

Quello che mi preme più di tutto farti intendere è che in PNL esiste il magnifico concetto che tutto è soggettivo, proprio perché ognuno di noi ha un suo personalissimo modo di interpretare le sfumature e le elaborazioni che il cervello fa quando riceve i dati attraverso i tre sistemi rappresentazionali.

Ti faccio un esempio in cui credo anche tu ti sei spesso trovato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere sul film, alcuni ti dicono che è un film da non vedere perché brutto e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film!

Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni.

Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima, il giudicare qualcuno per le sue azioni è un esercizio che lascia il tempo che trova e che non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante. Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi!

Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori, per avere relazioni di qualità, è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro.

Solo così puoi avere un atteggiamento mentale di elasticità e apertura per comprendere il tuo interlocutore ed avere la miglior comunicazione possibile con esso. Questo mi da la possibilità di accennarti un altro presupposto importante in PNL, che è: Il significato della tua comunicazione è dato dalla risposta che ottieni”. 

In pratica, sei il solo a doverti assumere la responsabilità della tua comunicazione, tant’è, che se non vieni capito, probabilmente non sei riuscito ad arricchirti della “mappa del mondo” del tuo interlocutore.

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