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sabato 17 novembre 2012

Microespressioni, la verità e le emozioni sono scritte sul nostro volto!

microespressioni

Nella comunicazione non verbale (CNV), le microespressioni rivestono sicuramente un ruolo principale! Ma cos'è una microespressione?

Le microespressioni sono le rapidissime manifestazioni emotive, durano infatti meno di un quinto di secondo, che si manifestano sul nostro viso.

I movimenti di bocca, occhi, sopracciglia ed in generale di tutti i muscoli del viso sono rivelatori delle emozioni primarie quali: paura, disgusto, rabbia, felicità, sorpresa, tristezza e vergogna! Queste emozioni, insieme alle microespressioni che le contraddistinguono, non possono essere sotto il nostro controllo conscio!  Sono movimenti involontari del viso e perciò risultano del tutto spontanei.

Altra particolarità importantissima, scoperta da Paul Ekman, massimo esperto mondiale sull'argomento e consulente scientifico per la famosa serie televisiva "Lie to me", è che le microespressioni sono universali!

Vale a dire che in ogni angolo della terra e per ogni uomo di cultura e razza diversa, le emozioni primarie succitate si manifestano sempre con la stessa microespressione!

Lo scienziato giunse a questa conclusione dopo numerosi viaggi effettuati in giro per il mondo, dove fotografò le espressioni di alcune emozioni di centinaia di persone, per mostrare poi le stesse foto ad altri soggetti che dimostrarono di non avere alcuna difficoltà a capire le emozione provate in quel momento dalle persone fotografate.

Lo stesso Ekman, insieme allo psicologo Wallace Friesen, iniziò a catalogare tutte queste “microespressioni”, creando una sorta di codice, il Facial Action Coding System (FACS), che permette di classificare qualsiasi espressione facciale.

Ekman scoprì pure che se ad un soggetto si faceva riprodurre a lungo una certa espressione, finiva per provare davvero l’emozione che essa rappresentava! Ad esempio, se sorrideva a lungo, sebbene non fosse particolarmente felice, il suo umore migliorava. E questo è confermato anche dalla PNL che attraverso l'uso delle submodalità riesce a cambiare gli stati d'animo delle persone!

Oggi il sistema di riconoscimento delle microespressioni è insegnato a diverse forze di polizie e servizi segreti in tutto il mondo, un tipico utilizzo, infatti, è quello negli interrogatori per smascherare le incongruenze tra le parole usate ed i segnali non verbali. Le microespressioni, infatti, anche se richiedono un certo studio per individuarle, sono tra i segnali più ricercati per smascherare le bugie, proprio per la loro natura involontaria ed inconscia!

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